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Acetato: una plastica di origine vegetale
L’acetato è un polimero naturale dato dalla combinazione di fibre di legno e di cotone; è l’unica plastica non derivante dal petrolio, bensì da elementi vegetali.
La sua storia risale al 1905, quando Camille e Henri Dreyfuss Basilea hanno completato il primo processo industriale di produzione, con una capacità produttiva di 3 tonnellate/giorno. Da allora è stato utilizzato in diversi settori, dall’industria fotografica per i film, fino all’aueronautica per le vele.
Acetato: lavorazione
La lavorazione del cotone per l’industria dell’occhialeria è molto complessa in quanto prevede una fase di essicazione del cotone, seguita dalla macinazione in polvere di cellulosa, alla quale si susseguono diversi processi chimici che includono aggiunte di stabilizzanti e coloranti.
Tramite l’estrusione, la tavoletta grezza di acetato viene lavorata da frese a controllo numerico e ridimensionata in base allo spessore e alla sagoma desiderata, sia nel caso del frontale che delle aste.
Acetato: perché sceglierlo
- Lavorabilità
L’acetato è il materiale preferito dall’industria dell’eyewear per la sua alta lavorabilità: la sua natura termoplastica, lo rende duttile a contatto con una fonte di calore, dunque la lavorazione ne risulta agevolata.
- Resistenza
La resistenza agli urti, lo rende ideale come scelta nella produzione di occhiali, siano essi da vista che da sole. Si tratta di un materiale che non si deteriora, che non inquina e mantiene la colorazione nel tempo.
- Estetica
La fase di burattatura, rende questo materiale particolarmente brillante. Inoltre, le varie colorazioni che può assumere e la possibilità di sovrapporre più lastre, permette ai designer del settore di dare massima espressione alla loro creatività, mixando forme innovative e texture particolari.